Il Percorso Internazionale 'Le Ferrovie (non) dimenticate – La Via del Gusto a Cassola, alla Trattoria alla Stazione
Nel 2018, Anno Europeo del Patrimonio Culturale, la rete d'informazione Borghi d'Europa
costruì, con un paziente lavoro di ricerca, il Percorso Le Ferrovie (non ) dimenticate .
Il Percorso si occupa del futuro delle ferrovie abbandonate, proponendo il loro recupero
come ferrovie turistiche o come ciclovie.
Nel 2019, nella sede del Parlamento Europeo di Milano,Borghi d'Europa presentava ufficialmente una 'griglia' di ben 12 Percorsi internazionali.
Fra questi 'Le ferrovie (non) dimenticate', proponeva una rete di 'Borghi del Gusto lungo le strade ferrate', con 40 tappe ispirate alle Vie del Gusto, in sei paesi europei e 10 regioni italiane.
Attraverso la speciale lente dell'informazione 'ferroviaria', vengono così valorizzati i borghi e le loro specificità storiche, artistiche, culturali ed enogastronomiche.
In particolare una delle tappe è stata realizzata in provincia di Vicenza.
La stazione di Cassola è una stazione ferroviaria posta sulla linea Trento-Venezia. Serve il centro abitato di Cassola, in provincia di Vicenza.
La Storia
Secondo i vari riferimenti nelle prime fonti a disposizione, il nome Cassola deriva dalla crasi di "casa sola" in quanto parrebbe esserci stata solamente un'abitazione nell'attuale territorio comunale, allora zona boschiva.
Medioevo
Fino al 924 la storia di Cassola è stata strettamente legata alla città di Bassano del Grappa. Nel 924 Berengario I assegnò la giurisdizione della campagna cassolese a Sibicone, vescovo della diocesi di Padova. Nel 1085, nel documento di donazione di Ermizia da Camposampiero al monastero di Villanova, si ha la prima descrizione dell'insediamento fortificato nei pressi della zona boschiva ad est di Bassano
(LA)
«In villa, quae dicitur Casasola, castrum unum et cappella unam infra ipsum castrum constructam in honorem sancii evangelistae Marci et massaritias octo»
(IT)
«Nel villaggio, chiamato Casasola, vi è una fortificazione e, nello stesso, è stata costruita una cappella in onore di san Marco evangelista e ci sono otto massarìe (N.d.T. Fondo di proprietà di un massaro, 30 campi per massarìa)»
Nel 1175, così come la città e tutto il territorio di influenza di Bassano, Cassola (attraverso il suo rappresentante Odelricus de Caxola) passò sotto il dominio vicentino. Dal 1196 Cassola finì sotto l'influenza della famiglia degli Ezzelini; influenza che cessò nel 1259 con la sconfitta di Ezzelino III da Romano a Cassano d'Adda. Dopo l'avvicendarsi del potere fra Vicenza e Padova, il 7 gennaio 1312 Bassano ottenne, dal podestà di Padova, il riconoscimento del controllo sull'area di influenza della città, in cui ricadeva anche il piccolo abitato di Cassola.
La Repubblica di Venezia
Nel 1404 dopo la caduta dei Visconti, che avevano acquisito il controllo su Bassano, Cassola passò sotto il dominio della Serenissima. Esclusi i sacchi e le devastazioni operate dalle truppe imperiali di Pippo Spano e durante il periodo della Lega di Cambrai, Cassola fiorì nei 393 anni di dominazione veneziana accrescendo il numero di abitanti e le aree destinate alla coltivazione. Con la Battaglia di Bassano e il successivo Trattato di Campoformio del 1797, tutto il territorio passò sotto la dominazione asburgica.
Il dominio asburgico e il Regno d'Italia
Per la sua contiguità con il territorio comunale di Bassano, la storia di Cassola durante la dominazione veneziana, il Regno Lombardo-Veneto dal 1815 al 1866, la Terza guerra d'indipendenza del 1866 e la dominazione del Regno d'Italia dal 1866 è assimilabile e sovrapponibile a quella di Bassano.
La Grande Guerra e il primo dopoguerra
Cassola crebbe ulteriormente nei primi anni del '900 con la richiesto dello stemma comunale al re Vittorio Emanuele III (1910), la costruzione della stazione ferroviaria (1910) sulla linea Trento-Venezia e la costruzione dell'edificio sede della "Scuola rurale maschile e femminile di grado inferiore" (1912). Con lo scoppio della prima guerra mondiale (1915) e la "rotta" di Caporetto (1917), la linea del fronte si assestò sul Piave e sul monte Grappa rendendo Cassola un comune di prima linea così come ricorda il parroco di Cassola:
«Il paese di Cassola, dopo la ritirata di Caporetto fu quasi sempre pieno di soldati. La stazione di Cassola fu elevata a stazione di I classe e per parecchio tempo il treno si fermava in Cassola senza più avanzarvi, causa che Bassano era preso di mira dai cannoni nemici e quasi giornalmente cadevano delle granate e bombe, gettate dalle continue escursioni di aeroplani. [...] La sala cattolica fu, per quasi tutto l’anno sino al 23 dicembre 1918, adibita ad uso Ospedaletto da Campo n. 308.»
Il 18 aprile 1920 cominciò la costruzione del monumento ai caduti di guerra che venne inaugurato il 9 maggio dello stesso anno in presenza dell'onorevole Francesco Curti.
Il 13 ottobre 1927, per concessione del re Vittorio Emanuele III, Cassola ottenne il proprio stemma comunale.
La Seconda guerra mondiale e il secondo dopoguerra
Lo stesso argomento in dettaglio: Resistenza vicentina.
Come per la vicina Bassano del Grappa, anche a Cassola tra il 1922 ed il 1943 si affermò il fascismo. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, e la caduta del regime fascista, subì l'invasione tedesca e fece parte della Repubblica Sociale Italiana. Anche parte dei cittadini di Cassola parteciparono alla resistenza e alcuni di furono vittime del cosiddetto «rastrellamento del Grappa» del settembre 1944. Il 28 aprile 1945 Cassola fu liberata, come la vicina città di Bassano del Grappa.
Nel 1950 cominciò la costruzione della chiesa dell'abitato di Termine di Cassola; la successiva consacrazione a San Giuseppe della chiesa contribuì all'attribuzione del nome "San Giuseppe di Cassola" a questa frazione.
Il Borgo del Gusto : la Trattoria alla Stazione
La Via del Gusto prevede una sosta alla Trattoria alla Stazione di Francesco e Berica.
'Tradizione e innovazione' suggerisce opportunamente il biglietto da visita del locale.
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