Eurovinum - Cantina di Venosa : etica, sostenibile, solidale e sicura, di Pierluigi Papi

 


Alle pendici del Vulture, da terreni d’origine vulcanica, nascono i grandi vini di Cantina di Venosa, l’unica cooperativa vitivinicola della Basilicata e fra le più importanti del sud Italia, premiata da anni nei principali concorsi enologici internazionali. Una cantina di 350 soci e 800 ettari di vigne coltivate ad aglianico, malvasia di Basilicata, moscato bianco, merlot; una cantina moderna, radicata nel territorio, attenta alle innovazioni, composta da oltre il 50% da giovani, eredi di una generazione di piccoli vignaioli che si rinnova e si aggiorna con idee, energie, competenze, visioni.
Tra nuovi progetti di sostenibilità, vigne sorvegliate dal satellite, vini affinati sotto il mare e strutture all’avanguardia per l’efficienza aziendale - imbottigliamenti, spedizioni - Cantina di Venosa è riconosciuta come un’azienda modello della cooperazione: una comunità di piccoli vignaioli fondata nel ’57 e cresciuta costantemente nei numeri e nella qualità dei suoi vini; dal
Carato Venusio Superiore, un Aglianico del Vulture Docg, potente, strutturato, elegante, al Matematico, il grande rosso delle migliori vendemmie, da un taglio bordolese di uve merlot e aglianico, affinato 6 mesi in barrique francese. E poi bianchi da uve malvasia di Basilicata, rosato da aglianico in purezza, bollicine metodo classico e, ultimo arrivato, un Aglianico del Vulture che riposa per 6 mesi a 50 metri sotto il mare.
Sono le espressioni enologiche di una cantina modello in una terra ricca di storia e cultura, Venosa (Potenza), la cittadina di Orazio, poeta romano
del Carpe Diem, e del madrigalista Carlo Gesualdo. Ma anche un borgo dei “Borghi Più Belli d’Italia”, all’ombra del castello Angioino e del vulcano Vulture.




I numeri di Cantina di Venosa

Fondata nel 1957 da 27 soci, Cantina di Venosa è oggi una cooperativa di 350 viticoltori (oltre il 50% giovani) e 800 ettari di vigne, con una resa di 50mila quintali d’uva (90% aglianico) e 35mila ettolitri di vino. Complessivamente produce 2 milioni di bottiglie – su un potenziale di 5 milioni - più un 60% di vino sfuso. Ben 24 le etichette, in maggioranza di Aglianico del Vulture sia Doc sia Docg, ma presto qualche novità.


Etica, Sostenibile, Solidale, Sicura. I valori di Cantina di Venosa

La tutela dell’ambiente, il rispetto delle persone, la sostenibilità sociale ed economica sono valori che ispirano da lungo tempo l’attività di Cantina di Venosa. Oggi scritti nero su bianco e tradotti in azioni concrete; non parole vuote. Cantina di Venosa ha sottoscritto, infatti, tre documenti fondamentali per la vita aziendale e la sua idea di fare impresa: il Bilancio di Sostenibilità, il Codice Etico, la Politica di Sostenibilità e la Sicurezza Alimentare. Tutto questo anche per mantenere e migliorare la qualità dei vini, nel rispetto dei disciplinari di produzione delle Doc e Docg Aglianico del Vulture e Basilicata Igp.


Il Bilancio di Sostenibilità

Il primo bilancio di sostenibilità è stato redatto a dicembre del 2022, riferito all’esercizio 2021/2022. È un importante documento che descrive ed evidenzia gli investimenti di Cantina di Venosa in settori e ambiti ritenuti significati per l’impatto sull’ambiente e la società, attraverso azioni e misure che hanno come obiettivo i target dell’Agenda ONU 2030 sulla Sostenibilità; un impegno per il presente e il futuro e uno strumento voluto per condividere informazioni e risultati in modo chiaro e completo. Queste le azioni già realizzate: un nuovo magazzino automatizzato che consente di razionalizzare i processi e risparmiare risorse ed energia; un impianto di sterilizzazione per la linea d’imbottigliamento che garantisce maggior igiene e sicurezza alimentare; l’inserimento di Cantina di Venosa nell’elenco degli operatori Bio; inoltre, la certificazione aziendale di Operatore Biologico rilasciata dall’organismo di certificazione Suolo e Salute.

Questi risultati sono le ultime tappe di un percorso virtuoso cominciato un decennio fa, non frutto di “mode” ma azioni concrete che muovono da un sentimento condiviso fra i soci della cooperativa.

Cantina di Venosa ha, inoltre, realizzato alcune azioni e programmi di salvaguardia dell’ambiente vitivinicolo all’interno di un progetto di filiera: ad esempio la messa in funzione di un impianto fotovoltaico di 200 KW/h che da 10 anni permette l’autosufficiente elettrica; la sostituzione dei nastri adesivi con colle vegetali per la chiusura degli imballaggi secondari; l’utilizzo di attrezzature e impianti di ultima generazione che riducono i consumi d’acqua e di energia; l’introduzione tra i vignaioli di forbici elettriche e pneumatiche, di defogliatrici, cimatrici e atomizzatori che abbattono del 30% i consumi d’acqua e di prodotti chimici e riducono i residui fito-sanitari sul grappolo. E ancora: l’impiego nel packaging di materiali riciclati e di ridotto impatto ambientale (etichette, bottiglie, tappi); la distribuzione tra i soci di carrelli più igienici, a basso consumo di carburante e con ridotte emissioni di CO2 per il trasporto delle uve in cantina; e, infine, attrezzature e tecnologie utili al processo di digitalizzazione e transizione verso un’agricoltura 4.0.


Codice Etico

Il Codice Etico di Cantina di Venosa è un altro documento che stabilisce i principi generali e le azioni ispirate ai valori di sviluppo sostenibile (economico, ambientale e sociale) e compatibile con obiettivi di crescita aziendale e con la difesa del territorio e delle produzioni tradizionali; in linea con l’art. 1 della legge n. 238 del 12 dicembre 2016 (testo Unico della Vite e del Vino), il quale considera il vino “Patrimonio culturale nazionale. Il vino, prodotto della vite, la vite e i territori viticoli, quali frutto del lavoro, dell’insieme delle competenze, delle conoscenze, delle pratiche e delle tradizioni, costituiscono un patrimonio culturale nazionale da tutelare e valorizzare negli aspetti di sostenibilità sociale, economica, produttiva, ambientale e culturale”.

Il Codice Etico definisce dunque un modo di fare impresa, secondo la visione di Cantina di Venosa. Ad esempio in concorrenza leale nei confronti di altre aziende, con un atteggiamento di integrità e correttezza verso i dipendenti, i collaboratori e nel pieno rispetto dei rapporti contrattuali (trasparenza, completezza, correttezza). Inoltre, l’attenzione costante alla qualità dei vini e la garanzia di igiene e sicurezza alimentare, la tracciabilità del processo produttivo; il rispetto dei consumatori e dei fornitori.


Politica aziendale di Sostenibilità e Sicurezza alimentare

Per la sicurezza alimentare Cantina di Venosa fa molto di più di quanto previsto dalle norme di legge. Ha adottato un insieme di norme volontarie e certificazioni che assicurano ulteriormente il consumatore sulla salubrità dei sui vini. Tra queste, un sistema di gestione dei processi produttivi conforme alla ISO 22005:2008 (integrato agli standard BRCG versione 9 e IFS versione 7), che garantisce requisiti di sicurezza alimentare anche per prodotti a marchio del cliente e per tutti quelli destinati alla grande distribuzione. A queste norme, si è aggiunta nel 2023 la certificazione Equalitas sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica della filiera vinicola. Equalitas certifica tre dimensioni produttive: l’impresa, il prodotto finito, il territorio.



Sono obiettivi importanti per una realtà come Cantina di Venosa – sottolinea il presidente Francesco Perillo -. Siamo l’unica cooperativa vitivinicola della Basilicata e una fra le più importanti del sud Italia, un’azienda del vino dinamica e attenta alle innovazioni, radicata nel territorio e nella tradizione, ma allo stesso tempo moderna e piena di giovani soci. Durante la pandemia non siamo stati fermi, abbiamo anzi attivato tante iniziative del progetto di filiera – continua Perillo – iniziative e misure per ammodernare e rendere più efficiente il lavoro in vigna, per aumentare la sicurezza sul lavoro, migliorare la logistica e presto per sviluppare l’accoglienza. È già operativo un nuovo magazzino automatizzato che velocizza notevolmente le spedizioni e la movimentazione delle bottiglie. Entro l’anno concluderemo la prima parte del progetto di riorganizzazione degli spazi esterni alla cantina con soluzioni d’architettura moderna. Inoltre, entro il 2025 – anticipa il presidente Perillo – realizzeremo nuove strutture per l’accoglienza enoturistica, tra cui una sala convegni e terrazze di degustazione. Stiamo inoltre valutando nuovi progetti da realizzare anche con il contributo dei fondi del nuovo progetto di filiera 2024-2027”.

Pierluigi Papi


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